martedì 3 maggio 2011

I primi Acquedotti nella Roma antica.

Roma, pianta dei pricipali acquedotti.

I Romani sin dal tempo antico, compresero la fondamentale importanza di un adeguato approvigiomento idrico. Infatti, malgrado si trovassero sulle rive di grande fiume quale il Tevere, decisero di utilizzare acqua di miglior qualità. 
Inizialmente captarono le sorgenti più prossime alla città; in seguito, quando la loro portata divenne insufficiente, diedero inizio alla costruzione di acquedotti: il primo venne fatto costruire dal Censore Appio Claudio nel 312 a.c. captando acque di sorgenti poste a 16 km dalla città.
Nei secoli successivi i Romani diedero molta importanza a questo genere di opere pubbliche, per la cui realizzazione vennero utilizzati parte dei proventi delle campagne militari e a cui venne destinata una quota del bilancio pubblico.
In epoca imperiale gli acqueddoti romani raggiunsero una lunghezza notevole (con estensione fino a 87 km dalla capitale) e una portata confrontabile con quella attuale.

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